Apicoltura Biodinamica, Cosa Ne Pensate?
sintetizzato troppo, ma spero di aver reso l’idea!)
Di sicuro è un metodo molto affascinante, che ha le sue radici in pratiche antiche, quasi magiche! Chi pratica l’agricoltura biodinamica ha un obiettivo fondamentale: mantenere la terra fertile attraverso concimi naturali capaci di vivificare il suolo per ottenere piante sane e una qualità elevata dei prodotti.
Anche in apicoltura è possibile applicare i principi della biodinamica , anche se prima di aderire è necessario rendersi conto che non si tratta solo di un metodo di allevamento, ma di una vera e propria corrente di pensiero che tiene conto di antiche pratiche, di rimedi naturali, dell’osservazione dei ritmi delle costellazioni e delle fasi lunari.
Per saperne di più mi sono iscritta ad un corso organizzato dalla Fondazione Le Madri di Rolo ( RE) che si occupa di promuovere la diffusione delle discipline antroposofiche e in particolare l’Agricoltura Biodinamica.
Il corso, della durata di due giornate, si è rivelato molto interessante grazie alla chiarezza e alla professionalità del relatore Gianni Stoppa , apicoltore dal 1995 secondo il metodo biodinamico, titolare dell’azienda agricola “LA ROTTA” e consigliere dell’Associazione Regionale Apicoltori del Veneto. ( Per chi fosse interessato, il suo prossimo corso verrà organizzato presso Il Giardino di Pimpinella in provincia di Bologna a fine gennaio ).
1. In alcuni casi è possibile non utilizzare i fogli cerei , lasciando che le api costruiscano liberamente i loro favi.
Arnia senza fogli cerei ( foto presa dal web)
2.Le famiglie delle api in primavera vengono lasciate integre anche a rischio di vederle sciamare, dato che la sciamatura viene vissuta come un metodo per formare nuove famiglie ( questo punto non fa per me…io ho il terrore che le mie api sciamino!!!)
3.Non è possibile somministrare sciroppi di zucchero alle api per nutrirle, ma in determinati periodi dell’anno di particolare difficoltà si può dare solo il loro miele. E’ utile somministrare tisane e decotti realizzati con fiori essiccati che risultano molto apprezzati dalle api ( anche io adoro le tisaneeee!!!!)
Farò tesoro di tutto questo, per adesso penso di continuare con il biologico, ma sicuramente il mio modo di vedere l’alveare, grazie a questi principi è cambiato. Di sicuro ho capito che la salute delle api è fondamentale per fare in modo che l’alveare resista agli attacchi esterni (detto così può sembrare banale), ma soprattutto che un bravo apicoltore deve continuamente cercare di capire come stanno le sue api, cosa sentono e di cosa hanno bisogno…deve insomma vivere in un rapporto simbiotico ( e qui ringrazio il mio prof di scienze delle medie per le lezioni sulla simbiosi tra paguro e attinia)….insomma io vorrei essere così per le mie api!